
Per gli hobbisti, nel tempo, l’utilizzo dei prodotti fitosanitari o agrofarmaci è diventato stringente. La normativa ha ridotto il ventaglio dei prodotti che i privati possono usare senza patentino.
Il nostro vivaio tratta solo prodotti senza patentino per uso non professionale e cerchiamo di prendere solo quelli a bassa tossicità.
I prodotti fitosanitari che trattiamo sono dei PnP ossia:
Sono prodotti fitosanitari per uso non professionale (di seguito indicati come PnP) i prodotti che:
- – sono destinati ad essere utilizzati su piante, ornamentali o edibili, coltivate in forma amatoriale e destinate al consumo familiare;
- – possono essere acquistati ed utilizzati senza necessità di una specifica abilitazione;
- – in etichetta recano la dicitura «Prodotto fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali».
a sua volta si dividono in:
- – PnPA – prodotti utilizzate per la difesa fitosanitaria di piante edibili (la pianta o i suoi frutti) coltivate in forma amatoriale, il cui raccolto sia destinato al consumo familiare (prodotti finora non espressamente previsti dalla normativa nazionale) e su tappeti erbosi ed aree incolte;
- – PnPO – prodotti per l’impiego su piante ornamentali e da fiore in appartamento, balcone e giardino domestico (già presidi medico-chirurgici ex-D.P.R. 6 ottobre 1998, n. 392, successivamente identificati come prodotti fitosanitari per piante ornamentali – PPO secondo la definizione di cui alla Circolare n. 77 del 15 aprile 1999) e su specifiche aree in giardino domestico.
Se usiamo dei pesticidi o fitosanitari rischiamo di compromettere l’ottenimento di un prodotto incontaminato o naturale. La difesa colturale può avvenire solo con prodotti di origine naturale. Impariamo a prevenire i parassiti, le malattie e le infestanti poiché intervenendo a monte si possono usare trattamenti meno invasivi.
Personalmente consiglio in casi estremi, per evitare che la pianta muoia, di utilizzare quel prodotto fitosanitario che determina il minore dei mali.
- usa fitosanitari con carenza e limite di tolleranza il più basso possibile.
Si spera che nella carenza più bassa si possa riscontrare il prodotto meno tossico, anche se non vi è questa relazione.
Una carenza bassa implica un dilavamento rapido o meglio un residuo basso del prodotto velenoso sull’ortaggio o frutto trattato.
- controlla i tempi di rientro
in alcuni fitosanitari esiste un tempo prima del quale non è possibile rientrare nell’orto dopo il trattamento.
- non usare nel tuo orto e terrazzo i fitosanitari con patentino.
I fitosanitari con il patentino lasciamoli agli altri.
- Verifica che il prodotto che usi sia registrato per le colture trattate e per il parassita o il fungo da contrastare.
Purtroppo nel biologico abbiamo molti scarti a causa del fatto che “permettiamo” ad insetti o funghi di mangiare o danneggiare le nostre colture. Ma a noi questo non interessa finché gli insetti o funghi non possono portare alla morte della pianta.
Sono d’accordo tra una via di mezzo tra il biologico e l’intervento con fitosanitari e prodotti di sintesi. L’ago della bilancia è il buon senso e deve comunque pesare dal lato biologico.
Ricordiamo inoltre la differenza tra intossicazione acuta e cronica che può aiutare a comprendere meglio il problema dei fitosanitari.
L’intossicazione acuta avviene quando l’organismo è esposto a grosse quantità di fitosanitari in periodi brevi.
L’intossicazione cronica si verifica quando l’organismo è esposto a brevi quantità di fitosanitari per lunghi periodi. Questa ultima intossicazione è la più subdola poiché colpisce senza accorgersene nel tempo, anche con prodotti di poca importanza. Stare molto attenti.
Personalmente eviterei per gli ortaggi i fitosanitari sistemici che agiscono entrando nella linfa della pianta.
Si ricorda inoltre come cambiano velocemente le autorizzazioni per l’uso di principi attivi dove si capisce successivamente la loro pericolosità.
Quindi usa i fitosanitari con ATTENZIONE e PRUDENZA.