I frutti è meglio piantarli in autunno. Il periodo di riferimento va da ottobre a marzo dove la pianta anziché lavorare sopra lavora nella radice. Se poi nevica si migliora l’attecchimento. La neve protegge dal ghiaccio, permette alle radici di lavorare e apporta acqua in profondità.
Consiglio le piante di 2-3 anni franche in vaso.
Fare il buco, aggiungere 1 kg di Stalfert (compra qui) e terriccio, svasare e tagliare le radici, trapiantare, comprimere bene la terra, innaffiare abbondantemente e fare la formella.
Per quanto riguarda i trattamenti, consiglio solo quelli invernali:
· i primi di gennaio trattare con prodotti rameici
· e all’ingrossamento delle gemme trattare nuovamente con prodotti a base di rame
successivamente consiglio di rivolgersi a strutture specializzate poiché per l’hobbista vale la regola che è meglio una mela bacata che trattata, anche se l’argomento sta diventando un po’ complesso a causa delle micotossine.
Per quanto concerne gli insetticida si consigliano quelli a carenza bassa derivati del piretro
Le pomacee: mele e pere.
Le drupacee: ciliegia, susina, albicocco, pesco, mandorlo.
I frutti minori:il ribes, il kiwi, il sorbo, il corbezzolo, i loti, il melograno, il nespolo, il fico, l’uva spina, le more, i lamponi e i mirtilli.
I mirtilli nelle nostre zone bolognesi sono di difficile coltivazione a causa del terreno che deve essere acido.
Il kako è difficile che produca sopra i 500 mt dal livello del mare.
I Kiwi devono essere piantati, affinché producano, almeno 1 maschio e 3 femmine.
Le albicocche sono le piante più sensibili alle gelate tardive a causa della fioritura precoce.
Le fragole possono essere rifiorenti o uniflore. Le prime producono frutti tutto l’anno, mentre le seconde solo una volta. Dal lato qualitativo, le uniflore sono più buone e hanno una pezzatura di frutto più grande. Comunque per l’hobbista le rifiorenti sono più accattivanti in quanto producono tutto l’anno. In primavera a marzo, vanghettarle tutte e concimarle con il letame (Stalfert)