Come coltivare l’orto

Generalmente quando parliamo di orto si pensa ad un piccolo appezzamento di terreno dove si coltivano ortaggi per un consumo personale.

Esatto!

produzione di ortaggi per uso personale. È quindi fondamentale non sbagliare.

Se sbagli ricordati che gli errori si ripercuotono su di te.

  “PENSA E AGISCI BIOLOGICO”.

Per biologico si intendono le tecniche colturali tali da assicurare un prodotto non contaminato da elementi inquinanti come le sostanze chimiche di sintesi.

Se usiamo dei pesticidi o fitosanitari rischiamo di compromettere l’ottenimento di un prodotto incontaminato o naturale. La difesa colturale può avvenire solo con prodotti di origine naturale. Impariamo a prevenire i parassiti le malattie e le infestanti poiché intervenendo a monte si possono usare trattamenti meno invasivi.

Personalmente consiglio in casi estremi, per evitare che la pianta muoia, di utilizzare quel prodotto fitosanitario che determina il minore dei mali.

  • usa fitosanitari con carenza e limite di tolleranza il più basso possibile.

Si spera che nella carenza più bassa si possa riscontrare il prodotto meno tossico, anche se non vi è questa relazione.

Una carenza bassa implica un dilavamento rapido o meglio un residuo basso del prodotto velenoso sull’ortaggio o frutto trattato.

  • controlla i tempi di rientro

in alcuni fitosanitari esiste un tempo prima del quale non è possibile rientrare nell’orto dopo il trattamento.

  • non usare nel tuo orto i fitosanitari con patentino.

I fitosanitari con il patentino lasciamoli agli altri.

  • Verifica che il prodotto che usi sia registrato per le colture trattate e per il parassita o il fungo da contrastare.

Purtroppo nel biologico abbiamo molti scarti a causa del fatto che “permettiamo” ad insetti o funghi di mangiare o danneggiare le nostre colture. Ma a noi questo non interessa finché gli insetti o funghi non possono portare alla morte della pianta.

Attualmente più dei pesticidi fanno paura quei funghi che producono tossine (micotossine e aflatossine) pericolose per la salute umana. I fattori che li determinano sono l’umidità eccessiva, le temperature troppo elevate, la presenza di infestazioni di insetti, modalità di irrigazione improprie, la forte concimazione azotata, il non ricorrere alla rotazione delle colture e l’eccessivo uso di pesticidi. Si ricorda che questi ultimi tre fattori sono esclusi dalla coltivazione biologica. È facile pensare che nel biologico o meglio nella biodinamica che non è altro che il biologico, la presenza delle micotossine sia più ridotto. Inoltre consiglio di mangiare subito ciò che si raccoglie nell’orto, dopo averlo accuratamente pulito. Così siamo sicuri di uscire da questa contestazione che allo stato attuale mi pare solamente un’esagerazione.

Sono d’accordo tra una via di mezzo tra il biologico e l’intervento con fitosanitari e prodotti di sintesi. L’ago della bilancia è il buon senso e deve comunque pesare dal lato biologico.

Ricordiamo inoltre la differenza tra intossicazione acuta e cronica che può aiutare a comprendere meglio il problema dei fitosanitari.

L’intossicazione acuta avviene quando l’organismo è esposto a grosse quantità di fitosanitari in periodi brevi.

L’intossicazione cronica si verifica quando l’organismo è esposto a brevi quantità di fitosanitari per lunghi periodi. Questa ultima intossicazione è la più subdola poiché colpisce senza accorgersene nel tempo, anche con prodotti di poca importanza. Stare molto attenti.

Personalmente eviterei per gli ortaggi i fitosanitari sistemici che agiscono entrando nella linfa della pianta.

Si ricorda inoltre come cambiano velocemente le autorizzazioni per l’uso di principi attivi dove si capisce successivamente la loro pericolosità. Non è un attacco ai fitosanitari, ma è un avvertimento su come usarli:

  • con ATTENZIONE e PRUDENZA.

Nel mio orto per i funghi uso:

  • verderame o rame da ossicloruro.
  • poltiglia bordolese o rame da solfato con idrato di calcio. Vedi poltiglia bordolese Manica 20 Wg.
  • zolfo

Per gli insetti uso: prodotti a base di Deltametrina (insetticida piretroide) o di piretro che agiscono per contatto ed ingestione. Nel terreno vengono rapidamente degradati. Bassa tossicità per il ridotto residuo sulla coltura. Carenza di 3 giorni.

Un’alternativa sono gli insetticidi naturali facili da usare come i tageti, la calendula e il basilico. Con questi fiori non solo decori l’orto, ma lo proteggi anche.

 Il vero biologico è il nostro comportamento nell’orto, sorretto dal buonsenso.

L’orto si imposta a gennaio quando è freddo, si vanga il terreno lasciando le zolle grosse e lo si lascia riposare. Il freddo e il gelo in questo modo bruciano le radici, uccidendo le erbe infestanti. Contemporaneamente si spande la Calciocianamide che disinfetta il terreno e lo prepara per la nuova stagione. Inoltre si spandono le scorie thomas, almeno ogni tre anni, per arricchire il terreno di ferro e fosforo

Sempre in questo periodo concimare con

  • Stallatico pellettato – Stalfert : aiuta a migliorare la qualità di tutti gli ortaggi. Somministrazione autunno-inverno e all’impianto
  • Dermazoto : mineralizza in 2-4 mesi è a lenta cessione e non brucia. Aiuta a tenere lontano le talpe. Serve per tutta la parte verde.
  • Pollina – Organopollina : stemperare in acqua. Si usa come concime di spinta. Stare attenti perché brucia. Lo si può interrare anche a gennaio, logicamente iol più lontano possibile dalla semina o dal trapianto.

Questi sono concimi certificati per le colture biologiche. Vedi il registro dei fertilizzanti biologici tenuto a livello nazionale dall’ ISNP.

I concimi chimici è meglio usarli in spinta o in copertura e comunque non sono tollerati nell’agricoltura biologica. Quelli che consiglio sono:

Il periodo migliore per impostare l’orto invernale è luglio, agosto e settembre dove trovi i finocchi, i cavoli, i cardi, le insalate e i radichi.

Ricorda che chi ha l’orto deve provare tutto. Non piantare sempre le solite cose. La biodiversità aiuta a salvare tutte le specie e a non impoverire troppo il terreno.

Non bisogna coltivare sempre gli stessi ortaggi nello stesso punto dell’orto. La rotazione o meglio l’alternanza aiuta a mantenere il terreno più fertile.

Un problema assai diffuso sono le lumache. Consiglio di usare Mesurol M plus (carenza 20 giorni) solo in caso estremo e di metterlo lontano dalle colture.

Per quanto riguarda il marciume apicale del pomodoro San Marzano qui a Bologna è meglio ombreggiare sopra le piante, creando una “tettoia”, permettendo la ventilazione laterale così la rugiada non fermandosi sull’apice non lo fa marcire.

Ricordati che i pomodori migliori sono in meridione dove manca l’acqua e c’è molto sole.

Qui a Bologna conviene innaffiarli con poca acqua, al punto che si dice che, ne basta un bicchiere per pianta una volta alla settimana.

Non riempirti di fitosanitari e di concimi, cerca di semplificarti la vita, bastano poche cose e cerca di finire quelle che già possiedi. Non ti lasciare condizionare dal concime giusto per ogni coltura, dovresti averne tantissimi, cerca di razionalizzare impara a leggere meglio le etichette.

Gli ortaggi risentono della luna, infatti nel capitolo che segue andremo a chiarire questo influsso.

Si è provato che la concimazione del terreno con Dermazoto e Stalfert riesce a tenere lontano i grillotalpa e le talpe. Anche con l’utilizzo dell’Euphorbia Lathyris o Catapuzia riusciamo a tenere lontano le talpe. Se le vuoi contattaci

Un aspetto interessante riguarda l’origine dei radicchi. Il capostipite è il Trevigiano che dall’incrocio con la Scarola si ottiene la variegata di Castelfranco e sua volta con le varie ibridazioni si ottiene la variegata di Lusia, la Chioggia, la Verona, etc.